Saturday, July 21, 2007

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I - The Birth of the Communist Party in Italy

On January 21, 1921 in the Teatro San Marco di Livorno nacque il Partito Comunista d’Italia (Pcd’I[1]) sezione italiana della III Internazionale. Il luogo che avrebbe dato i natali a quello che in futuro sarebbe diventato il più grande ed importante partito comunista dell’Europa occidentale, era stato utilizzato durante la guerra appena conclusa come deposito e si presentava, come ricordò Terracini[2], come un luogo angusto, senza luce, privo di sedie e di panche, con finestre senza vetri ed il tetto sfondato. Coloro che costituirono il Pci furono una minoranza dei delegati del XVII Congresso del Psi, che si tenne in quei giorni a Livorno in un altro teatro, il Goldoni.

Il Congresso socialista aveva appena rifiutato, con solo un quarto di voti contrari, as provided in the 21 conditions for membership to the Communist International, to expel the members of the current reform of the party. The minority, representing 58,783 members to 216,337, and left the gathering to the Goldoni S. Marco, was made by the group "abstainer" that was owned by Bordiga, future first leader of new party, the group New Order [3] Gramsci, Togliatti, Terracini and pocket, from the current ceilings Marabini and Graziadei and the vast majority of the Socialist Youth Federation (FGS) [4]. These groups as well as register the birth of a new party elected the first Central Committee [5], which were clearly visible in the balance of power interni.

Le cause che provocarono la scissione del Psi vanno ricercate in primo luogo oltre i confini italiani. Infatti erano diventate fortissime le pressioni del nuovo centro mondiale della politica comunista, la Terza Internazionale, che era nata a Mosca nel 1919 e che, essendo certa della possibilità di esportare in tutta Europa il proprio modello vincente, con le 21 condizioni che poneva per l’adesione alla stessa, chiedeva, oltre che l’epurazione delle correnti riformiste, l’assunzione del nome comunista in luogo di quello socialista. Ma se è indubbio che la Rivoluzione d’Ottobre facesse da catalizzatore, in tutti i paesi, per i settori più rivoluzionari dei partiti operai, allo stesso tempo non possono be forgotten the details of the PSI, which had been subject to an independent attitude during World War I, when unlike other European socialist parties who supported their middle classes, launched the slogan "neither support nor sabotage".

within the party, had been exacerbated, in part because of post-war situation, the political divisions between the three main currents: the right wing and social-reformist Turati, the maximum Serra, who were the true majority party, and the component of Bordiga and Gramsci. But remember as August, the theoretical analysis has always been rather lacking in socialist of that time [6] che amavano parlare di rivoluzione, senza mai, ed in questo era chiara la differenza con i bolscevichi, preoccuparsi di discutere di cosa fare per arrivarci, magari confidando nell’ineluttabilità della stessa. Queste peculiarità proprie del socialismo italiano fecero sì che si arrivasse alla nascita di un partito comunista rivoluzionario con molto ritardo rispetto agli altri paesi europei, e senza un sufficiente dibattito ideologico, come quello che ad esempio era avvenuto nella socialdemocrazia tedesca. Si giunse per questi motivi al paradosso che il Pci, che era il partito che doveva nascere per fare la rivoluzione, fu formato proprio nel momento in cui sfumarono le condizioni per la rivoluzione, che erano sicuramente più mature nel biennio del 1919-20.


[1] The Communist Party of Italy changed its name to "the Italian Communist Party (PCI) following the dissolution of the Communist International (Comintern) in 1943. Using a method of simplification we will always adopt the term PCI.
[2] See "The History of the Future Livorno from 1921 to 2001" single number published by the National Directorate of PRC at dell'ottantesimo anniversary of the birth of the PCI.
[3] The 'New Order' was a magazine edited by Gramsci and printed for the first time I May 1919. The magazine will soon become the organ of the works council. See Mordenti
"Introduction a Gramsci”, Datanews Editrice.
[4] La Fgs, con il 90% dei voti, nel suo ultimo Congresso si trasformò in Federazione giovanile comunista italiana (Fgci).
I primi Segretari nazionali della Fgci furono Giuseppe Berti e, dopo il 1923, Giuseppe Dozza, storico futuro Sindaco di Bologna.
La Fgci in seguito ebbe un ruolo importante soprattutto durante la Guerra di Liberazione: furono create, in particolare, due organizzazioni parallele, il Fronte della Gioventù al Nord e, dopo l’8 settembre 1943, il MGC nell’Italia centro meridionale.
[5] I 15 componenti del Comitato Centrale furono, in ordine alfabetico: Belloni, Bombacci, Bordiga, Fortichiari, Gennai, Gramsci, Grieco, Marabini, Misiano, Parodi, Polano, Repossi, Sessa, Tarsia, Terracini. Of these eight were Bordiga, maximalists five and two of the New Order. See
Togliatti "Gramsci", Editori Riuniti.
[6] See Agosti "History of the Communist Party", Editori Laterza.

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